L’Judrio attende il “Contratto di fiume”

Poco più di due anni fa – precisamente  sul numero del 15 ottobre 2015 – su queste pagine affrontavamo i problemi dello Judrio “dimenticato fiume di frontiera”. Da allora qualcosa si è mosso anche se le criticità del fiume non mancano e non sono state risolte. Ma quantomeno si è preso atto delle problematiche esistenti e sono stati stanziati dalla Regione i primi contributi per lavori di straordinaria manutenzione del corso d’acqua con ripristino di alcune opere idrauliche nel tratto tra Prepotto e Cormons. Va avanti anche il progetto di realizzare il Contratto di fiume e alcuni incontri si sono giù tenuti tra i Comuni rivieraschi. Il Contratto di fiume è uno strumento che può permettere di ottenere importanti finanziamenti europei e regionali per interventi da realizzare in sinergia fra le varie amministrazioni comunali per la tutela del fiume e per una sua più efficace valorizzazione turistica.  Un passo importante, dunque, perché solamente una strategia condivisa e una visione comune delle problematiche può riportare in salute lo Judrio. E la Regione in questo settore ha un ruolo primario perché le spetta la competenza del fiume nel tratto che va dal ponte di Mernico alla sua confluenza con il Torre. Nel tratto che il fiume fa da confine con la Slovenia la competenza spetta al Genio civile. Ma l’alta Valle dello Judrio, scarsamente abitata, per le sue caratteristiche naturali è ancora una zona incontaminata e offre il meglio di sé anche sotto il profilo paesaggistico con possibilità di escursioni a piedi o in bicicletta.Ma è nel tratto inferiore del fiume, quello che va da Prepotto alla confluenza con il Torre che esistono le maggiori criticità e dove la Regione ha deciso di operare individuando 16 interventi, affidati al Consorzio di bonifica, tra i quali lavori di ripristino e adeguamento della funzionalità idraulica delle rogge di Vencò e di Trussio nel territorio di Dolegna e di Poianis (Prepotto), della rete scolante afferente nei comuni di Dolegna e Cormons; il miglioramento del deflusso delle acque dello Judrio a Novacuzzo nel comune di Prepotto; la progettazione per messa in sicurezza, ripristino delle officiosità e sistemazione delle sponde e dell’alveo del fiume Judrio nella zona compresa tra la SR56 e il ponte di Novacuzzo.Sullo Judrio, poi, c’è da segnalare un interessante libro, uscito poco prima di Natale, di Hans Kitzmüller “Lungo le rive dello Judrio” (pagg. 178, ed. Braitan) che compie un interessante viaggio lungo il fiume raccontando la sua storia, le sue bellezze paesaggistiche e naturalistiche ma segnalando anche le criticità del corso d’acqua. La pubblicazione, corredata da bellissime immagini e da un capitolo di Michele Tofful sugli aspetti naturalistici del fiume, è importante perché per la prima volta si parla in modo esaustivo dello Judrio ed è indispensabile per chi voglia conoscerlo.E la conoscenza del fiume, oltre che la conservazione del suo patrimonio naturalistico, è uno degli obiettivi che si pone l’associazione Judrio, ritornata in vita la scorsa estate dopo essere stata in sonno per alcuni anni. In questi mesi ha operato, di concerto con le amministrazioni locali, per individuare le migliori strade – è il contratto di fiume è tra le priorità – da percorrere per arrivare a risanare il fiume ma anche per attuare una politica sinergica che porti nei prossimi anni a valorizzare lo Judrio in tutte le sue componenti. La prima di tutte è la sicurezza delle sue sponde, la ricostruzione delle roste e  il ripristino delle rogge oggi in secca in modo che l’acqua venga regimentata e le piene non possano procurare danni con le inondazioni come avvenuto nel passato. Poi la salubrità delle sue acque con l’eliminazione degli scoli inquinanti: sarebbe bello poter tornare in piena sicurezza a fare il bagno nello Judrio come un tempo e come documentano le belle foto che corredano il libro di Kitzmuller.