La Cappella Ungherese, un tesoro nascosto

Si tratta della Cappella Ungherese, eretta nel lontano 1918 dai soldati ungheresi in memoria dei connazionali caduti durante la difesa dell’Altipiano di Doberdò, completata e ristrutturata nel 2009 per opera di un gruppo di operai magiari, aiutati dagli abitanti del luogo, che ha deciso di salvare dall’oblio il piccolo edificio. Oggi la Cappella gode di una nuova vita e sta diventando meta di numerosi turisti, ungheresi e non.La Repubblica di Ungheria presta una grande attenzione a tutti gli avvenimenti che hanno segnato in qualche modo la sua movimentata storia e proprio l’inaugurazione del piccolo monumento ristrutturato, avvenuta il 29 maggio 2009 alla presenza del presidente della Repubblica ungherese, è stata dimostrazione della sensibilità che le autorità magiare dedicano al proprio passato.La cappella fu costruita dagli appartenenti ai reggimenti ungheresi Honved, giunti a Doberdò il 24 maggio del 1915, seguiti dopo qualche settimana da altre migliaia e migliaia di soldati magiari che, durante le prime sei Battaglie dell’Isonzo (giugno 1915 – agosto 1916), avevano il compito di difendere l’altopiano di Doberdò dalla incessante offensiva italiana. In conseguenza della VI Battaglia il comandante del VII Corpo d’Armata Austro-Ungarico, l’Arciduca Joseph August, diede ordine di ritirarsi dal territorio di Doberdò e di prendere posizione oltre il Vallone. Rimanevano così a guardia dell’altopiano i cimiteri ungheresi straripanti di caduti, circa diecimila dei quali riposano ancora oggi nel Cimitero Austro-Ungarico di Fogliano-Redipuglia. In onore dei connazionali caduti, gli Honved iniziarono la costruzione della Cappella, nel 1918, quando le armi sul Fronte dell’Isonzo iniziavano a zittirsi, mente il rimbombo dei cannoni giungeva dal Fronte sul Piave, dove si stavano concludendo gli ultimi scontri della sanguinosa Grande Guerra. La cappella non fu completata, poiché la guerra finì nel novembre 1918, e di conseguenza non fu nemmeno consacrata. Ciò è avvenuto nel 2009, novant’anni dopo la grande carneficina.E’ interessante anche il racconto che circola tra i residenti del Vallone: la cappella, non ultimata e senza benedizione, divenne per lungo tempo un fienile e un magazzino per gli arnesi agricoli. Durante la costruzione della chiesa nella vicina Jamiano, il parroco locale voleva poter usare anche il materiale della Cappella abbandonata ma il proprietario del cortile, al margine del quale si trova l’edificio, era disposto a concedere l’asporto del materiale edile solo ad una condizione: che il parroco gli costruisse un altro fienile. Il sacerdote rifiutò lo scambio e la Cappella si conservò sino ai giorni nostri.Nel 2010 l’edificio è stato inoltre arricchito da un mezzobusto del Cristo in marmo bianco, esposto nella cappella soltanto in particolari occasioni, prezioso regalo inviato da una famiglia ungherese al Comune di Doberdò del Lago.E’ possibile visitare la Cappella Ungherese contattando la Società Cooperativa Rogos (con un preavviso di 48 ore) al numero 3334056800, o scrivendo all’email inforogos@gmail.com.