Quarant’anni donati alla missione
18 Novembre 2014
Il 28 ottobre di quest’anno è stato segnato qui in Burkina Faso, dalla marcia di protesta popolare, seguita dai tragici avvenimenti del 30 ottobre, che hanno portato alla situazione attuale, di un Governo di transizione che guiderà la Nazione alle prossime elezioni del novembre 2015.È così, che la Messa di ringraziamento per le grazie ricevute dal Signore, durante il cammino missionario di Ivana, ha avuto luogo il 7 novembre a Nouna, precisamente nella nuova cappella – sala polivalente del Centro di formazione diocesano “Badenya”.È stato fatto il possibile per rendere il luogo fruibile, visti i lavori in corso, e gli sforzi hanno dato ottimi risultati.Alla luce del crepuscolo, un corteo di 23 sacerdoti e il Vescovo, accompagnava Ivana all’ingresso della cappella per la S. Messa, mentre il coro diocesano intonava i canti che hanno poi animato tutta la cerimonia, presieduta dal Vescovo, sua mons. Joseph Sama.L’introduzione è stata donata dall’Abbé Pierre Sanou, direttore della radio diocesana e redattore del giornale Kantigyia, l’omelia è stata tenuta dal Vicario Generale, Abbé Bernard Konate. Anche Ivana, alla conclusione, ha rivolto un saluto e ringraziamento ai presenti. Alla fine della celebrazione il Vescovo ha ricordato con gratitudine tutto ciò che è stato realizzato grazie all’aiuto della diocesi di Gorizia.Alla cerimonia erano presenti le comunità di suore di Nouna, ex collaboratori del programma di alfabetizzazione, (coordinato da Ivana nel passato nella diocesi di Nouna-Dédougou per ben 14 anni, prima nella diocesi di Bobo), rappresentanti delle associazioni parrocchiali, municipali, amici e conoscenti, per condividere questo momento di fraternità.Con sorpresa, dopo la messa, è seguita un’ agape generale per tutti i presenti, con pietanze africane e… torta!In seguito l’orchestra di “Radio Kantigyia” , radio diocesana, ha rallegrato l’atmosfera con musica, canti e danze durante l’offerta di doni.L’emozione è stata tanta, come la gioia, perché come dicono le parole del canto “lascia la tua terra e va”, ricordando la chiamata di Abramo, la tua ricompensa sarà il centuplo. Ed è questo che il Signore ha dato ad Ivana per i suoi 40 anni donati interamente per la missione qui, in Africa, rivolta alla promozione umana e alla diffusione della parola di Dio.
Abbiamo raggiunto nei giorni scorsi Ivana Cossar e Luisella Paoli per sapere quale sia oggi la situazione in Burkina Faso dopo le violenze delle scorse settimane che hanno interessato il Paese africano.Quale è la situazione oggi?La vita quotidiana ormai scorre liberamente senza problemi. Per il momento il coprifuoco rimane in vigore da mezzanotte in poi: di notte le pattuglie ne garantiscono il rispetto e perquisiscono le concessioni sospette dove sono stoccati i beni oggetto di saccheggio durante i disordini del “colpo di stato” da parte della società civile. Dove sarà possibile si procederà al risarcimento danni.È notizia di queste ultime ore che è stato raggiunto un accordo per un Governo di transizione che porterà, tra un anno, lo Stato alle elezioni. Com’è stata accolta la notizia all’interno della popolazione?Domenica pomeriggio c’è stata la firma della Carta della transizione nella Casa del Popolo di Uagadugu. Questo documento è stato considerato un capolavoro in qualità, chiarezza e saggezza, visto anche il poco tempo disponibile per la redazione. La lettura di ogni articolo è stata oggetto di acclamazioni: un momento emozionante e storico per il Burkina.Nei giorni scorsi è stato reso noto anche il nome del presidente della transizione. Si tratta di Michel Kafando, figura nota sul piano internazionale come diplomatico. Ha 72 anni. In settimana procederà alla nomina del Primo ministro e quindi del nuovo Governo. Le elezioni democratiche sono previste tra un anno dalla firma del nuovo presidente. Come definireste il grado attuale di fiducia dei cittadini in seguito a questa notizia?Si è trattato di una vittoria strepitosa per la società civile che ne è uscita rafforzata e fiera. L’opinione generale è che l’esperienza del Burkina costituirà un modello per i Paesi africani che tuttora hanno difficoltà ad incamminarsi verso una vera democrazia. Questa transizione si annuncia come un periodo di democrazia credibile e di animi “pacificati”. Il Colonello Yacouba Zida che aveva assicurato l’interim della Presidenza dopo i disordini, nel suo discorso finale ha messo in evidenza il ruolo dell’esercito nel garantire la pace dentro e fuori il territorio nazionale. Ha annunciato che sarà proclamata una giornata della memoria in omaggio e onore degli eroi, vittime di questa rivoluzione. È una pagina di storia gloriosa che si apre per il Popolo burkinabe.
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