Ettore Romoli, una vita di impegno per la “sua” Gorizia
20 Giugno 2018
Una grande folla di cittadini – insieme a tante autorità istituzionali da tutta la regione – ha partecipato sabato scorso ai funerali di Ettore Romoli, presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia e giù sindaco di Gorizia dal 2007 al 2017. Il rito esequiale, celebrato nella chiesa di Sant’Ignazio, è stato presieduto dall’arcivescovo Carlo e da mons. DeAntoni, e da una decina di sacerdoti.
Fra le tanti immagini di Ettore Romoli ce n’è una che riguarda direttamente la vita del nostro settimanale. Nell’aprile 2014, quando Voce Isontina celebrò il 50° di vita ospitando oltre 140 giornalisti dei settimanali cattolici provenienti da tutta Italia, il sindaco porse il saluto ufficiale della città durante la sessione inaugurale dei lavori, svoltasi al Kulturni Center “Bratuz”. La sua presenza, “incastrata” in un pomeriggio che prevedeva un paio di altri impegni pressochè contemporanei, avrebbe dovuto limitarsi a quel momento: Romoli volle invece fermarsi praticamente tutto il pomeriggio, stravolgendo l’agenda sua e di chi dovette sostituirlo istituzionalmente all’ultimo momento altrove.Il perché me lo confidò qualche mese dopo quando volle consegnare una targa ricordo “a Voce Isontina che da 50 anni racconta la gorizianità”.Mi disse che proprio quando stava per uscire aveva iniziato a parlare il vescovo ausiliare di Sarajevo, mons. Pero Sudar, raccontando i drammi dell’ieri e le difficoltà dell’oggi della sua terra: quelle parole lo avevano colpito e “rimesso a sedere” perché gli avevano fatto pensare al ruolo che Gorizia era chiamata a svolgere in questo nostro tempo per costruire un’Europa davvero unita nella pace fra i popoli. Un ruolo che rappresentava per la città ed i suoi abitanti quasi un obbligo derivante dalle sofferenze che i goriziani avevano vissuto nell’ultimo secolo e che lui, con la sua presenza in sala, dinanzi a giornalisti che rappresentavano ogni regione del nostro Paese, voleva e doveva testimoniare (come poi continuò a fare partecipando, a sorpresa, anche ad alcuni momenti dei lavori nei giorni seguenti).Da parlamentare, da assessore regionale, da sindaco e – anche se per pochi giorni – da presidente del Consiglio regionale, Ettore Romoli ha sempre cercato di fare in modo che Gorizia riuscisse ad esprimere quelle potenzialità ed a valorizzare quelle ricchezze che ne fanno un “unicum” non solo a livello locale ma internazionale: un impegno personale che gli è stato riconosciuto anche da chi – schierato su posizioni diverse – non ne ha condiviso le scelte politiche ed è stato testimoniato dal dolore con cui l’intera città ha vissuto la sua scomparsa.Mauro Ungaro
P.S.: Dopo la consegna ufficiale della targa, dinanzi ad caffè informale, Romoli confidò ai presenti che avrebbe voluto aggiungere alla motivazione “e che da 50 anni non gliene fa passare una ai sindaci di Gorizia”. “Però – concluse – i sindaci hanno bisogno di chi non li dà sempre ragione… ma questo è meglio non dirlo ad alta voce”.
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