Profughi. Testimonianze dall’esodo

Si svolgerà sabato 8 dicembre a San Lorenzo Isontino, al termine della Santa Messa, alle 11.15 nella chiesa parrocchiale, la presentazione del volume “Profughi. Testimonianze dell’esodo”, volume coeditato dalla Parrocchia di San Lorenzo Martire, dal locale comitato “San Lorenzo Grande Guerra”, unitamente all’Istituto di Storia Sociale e Religiosa di Gorizia con il sostegno del comune di San Lorenzo Isontino e della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia.Il lavoro, curato da Feliciano Medeot, raccoglie tre memoriali legati alla tragica esperienza della profuganza che portò, nel corso della Grande Guerra, la popolazione di San Lorenzo a Pottendorf, cittadina della Bassa Austria a circa trenta chilometri da Vienna, dove rimase dal giugno del 1915 fino alla primavera del 1918.Il volume, che verrà presentato da Ferruccio Tassin, si apre con la prefazione del prof. Fulvio Salimbeni, già docente dell’Università di Udine, e con la nota introduttiva del curatore, a cui segue la riedizione del capitolo di Camillo Medeot “Percuoti il pastore e sia disperso il gregge” già pubblicato nel volume “Storia della gente del mio paese” (1983).  Il volume continua poi con la pubblicazione integrale di due diari, quello di Eligio Zoffi e di Egidio Toros, quest’ultimo redatto in friulano e pubblicato ora con testo a fronte in italiano. Completano il lavoro, oltre ad un interessante apparato iconografico sia d’epoca che contemporaneo, la lista completa dei sanlorenzini defunti e sepolti a Pottendorf, e la postfazione a firma del sindaco di San Lorenzo, Bruno Razza, che illustra le iniziative svolte in paese per ricordare il centenario della Grande Guerra.La scelta di pubblicare fonti solo parzialmente edite, rientra in un nuovo approccio allo studio della storia “proponendo – come ricorda Fulvio Salimbeni in premessa – una lettura “dal basso” della tragedia bellica, che trova un puntuale riscontro del quadro generale nello specifico locale”. Si tratta infatti di diari scritti per memoria personale, non per la pubblicazione, e che quindi hanno un unico obiettivo: raccontare ciò che gli autori hanno visto e vissuto, senza necessità di edulcorare o giustificare ciò che è accaduto o darne una lettura o valutazione personale, non da vincitori, ma da vinti dalla fame, dalla miseria e dalle malattie portati dalla guerra e dalla profuganza. Temi spesse volte, troppe volte, sottaciuti anche in occasione delle celebrazioni e delle iniziative che in questi anni si sono susseguiti per ricordare il centenario della Grande Guerra senza una pacata e seria riflessione sulle distruzioni umane più che materiali che il conflitto ha portato soprattutto in Friuli Venezia Giulia. Proprio la lettura di fonti come queste ci consentono di avere uno spaccato della storia sociale dell’epoca e non una mera elencazione di fatti d’arme.Per questo, proprio a queste innocenti vittime della guerra, a cominciare dalla bambina Teresa Teresuta Zoffi, prima vittima civile sanlorenzina della “inutile strage”, è stato dedicato il lavoro.