Al via il recupero funzionale di Valle Mezzano
4 Febbraio 2019
Il Comune di Grado e la Direzione risorse agroalimentari, forestali e ittiche della Regione Friuli Venezia Giulia hanno attivato un percorso progettuale condiviso per il recupero strutturale e funzionale di Valle del Mezzano in laguna di Grado, splendida valle da pesca di 40 ettari, di proprietà del Comune, oggi abbandonata e in via di disfacimento.Per questa prima fase la spesa complessiva è di 1 milione e 600 mila euro, dei quali 1 milione e 130 mila euro si riferiscono a uno specifico contributo regionale, a valere sull’Articolo 51 del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), mentre la differenza viene finanziata dal Comune di Grado con fondi propri.”L’iniziativa a titolarità pubblica – spiega l’Assessore all’ambiente del Comune di Grado, Claudio Gaddi – e si configura come un intervento quanto mai necessario e urgente, anche in considerazione del fatto che più passa il tempo, più l’entità dell’intervento e gli oneri di recupero e di messa in sicurezza sia del Mezzano sia delle valli limitrofe si fanno sempre più rilevanti.”Il progetto di riqualificazione è stato ideato nell’ottica di coniugare attività produttiva, aspetti naturalistici e ambientali. Sottolinea Gaddi: “Dobbiamo stimolare il dibattito e le energie locali per avviare, da un lato, forme di recupero e di salvaguardia strutturale del complesso vallivo, dall’altro, per catalizzare nuovi interessi economici su questo importante patrimonio. Con questa iniziativa riteniamo si possa creare un volano di conoscenza, credibilità e buone pratiche che funga da traino e da riferimento per le altre realtà vallive della nostra laguna, in un’ottica di rilancio e promozione del settore. Le valli da pesca sono la componente più peculiare dell’Adriatico settentrionale, un sistema vallivo tra i più importanti d’Europa e del bacino del Mediterraneo”.A fronte di una superficie complessiva di circa 1.700 ettari di valli tra Grado e Marano lagunare, più della metà delle superfici è oggi improduttiva, se non in totale abbandono. Le ragioni sono note: vanno dagli elevati costi di gestione e produzione, alla concorrenza del pesce allevato all’estero, alla difficoltà a fronteggiare le avversità Gaddi infine evidenzia quanto progetti come questi siano fondamentali, sottolineando come sia stato fattivo e costruttivo in questi mesi il dialogo con l’Amministrazione regionale, con l’Assessore Paolo Panontin prima e con l’Assessore Stefano Zannier adesso, che hanno sposato l’iniziativa e la visione strategica di un’acquacoltura integrata, sostenibile, competitiva, diversificata.
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