Marco. Analisi narrativa del Vangelo più antico
22 Maggio 2019
Il Vangelo di Marco, a lungo sottovalutato dalla storia, vive oggi di una rinnovata considerazione e analisi, che ha portato a scoprire molto di questo testo, il più antico dei quattro.Tra i vari studi, commenti e interpretazioni, si inserisce oggi anche “Marco. Analisi narrativa del Vangelo più antico”, commento proposto da don Fabio La Gioia.Abbiamo incontrato l’autore e ci siamo fatti da lui accompagnare all’interno della metodologia seguita, per scoprire più a fondo l’attualità di Marco.
Don Fabio, quale l’ispirazione, o meglio, la necessità alla base del suo lavoro?L’origine si trova nell’interesse e nel fascino che ha da sempre suscitato in me il Vangelo di Marco, in quanto è, da un lato, il Vangelo più antico rispetto agli altri tre, quindi anche fonte di ispirazione per questi, dall’altra parte perché ha un linguaggio molto asciutto e molto sobrio ma allo stesso tempo molto diretto e coinvolgente. È un po’ come un racconto a viva voce.
Accennava poco fa all’interesse e al fascino che suscita in lei questo Vangelo. C’è qualche passaggio che, più di altri, l’ha colpita e l’ha portata a particolari riflessioni?Sicuramente mi colpiscono molto sia l’inizio del Vangelo, sia il racconto della Passione e Morte di Gesù. Di quest’ultimo, pur essendo il Vangelo più breve, è molto dettagliato nel parlare degli eventi che riguardano gli ultimi giorni e le ultime ore della vita di Cristo. Riporta dei particolari e dei dettagli che non troviamo negli altri Vangeli.Per quanto riguarda invece l’inizio, particolari sono i primi 13 versetti, dove Marco fornisce già tutte le verità essenziali su Gesù: “L’inizio del Vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio”. È interessante come, a partire da questo inizio così dichiarativo, poi si snodi tutto il racconto in cui i personaggi – soprattutto i discepoli – dovranno percorrere un cammino per cercare di assimilare l’insegnamento del Maestro e di comprendere quale fosse veramente la sua missione; anche il lettore è chiamato in causa, invitato a intraprendere lo stesso percorso, perché non è così scontato cogliere veramente tutta la logica e i nessi che stanno dietro questo racconto.
Qual è stata in qualche modo l’evoluzione dell’interpretazione di questo Vangelo e come ha formulato e proposto poi la sua?Come dice il filosofo Luigi Pareyson, l’interpretazione è infinita. Si può sempre interpretare e in modo diverso.Il Vangelo di Marco, per ben 18 secoli, è stato un po’ sottovalutato, ritenendo – a torto – che fosse un sunto del Vangelo più ampio di Matteo o comunque che non fosse ben composto per la sua brevità e perché, dal punto di vista grammaticale, non è molto elegante. Dal 19° secolo si ha una rivalutazione, dovuta all’introduzione di metodi di studio della Bibbia storico – critici, attraverso i quali si è appurato come il Vangelo di Marco sia originale in diversi punti e sia addirittura il primo. Costituisce quindi una fonte per tutti gli altri, in particolare ci sono dei nessi più stringenti con Luca e Giovanni.Per la mia interpretazione, ho adottato il metodo di studio dell’Analisi narrativa, metodo esegetico recente, con il quale si pone attenzione particolare a tre elementi: la trama, ossia l’intreccio del racconto, i personaggi – qui il principale è Gesù, con i discepoli, la folla e gli avversari – e la loro caratterizzazione; non da ultimo in quest’analisi anche il lettore è chiamato in causa, perché – citando Umberto Eco – “ogni testo è una macchina pigra che chiede al lettore di far parte del suo lavoro”. In un testo non tutto è detto, molte cose sono sottintese e il lavoro del lettore è proprio quello di cercare di capire non detto, non detto chiaramente e sottintesi. Questo perché il fine è coinvolgere i lettori nella trama del racconto, tanto da diventane una parte attiva, facendosi in qualche modo un po’ come gli stessi discepoli, quindi pronti a lasciarsi ispirare dalle parole e dagli insegnamenti del Maestro.
Dove possiamo oggi trovare l’attualità nel Vangelo di Marco?Questo Vangelo è attraversato da una domanda di fondo, che si interroga sull’identità di Gesù, molto più degli altri Vangeli. Questo, con espressione teologica, si definisce “segreto messianico”.Gesù è rimasto per lo più un Cristo sconosciuto, perché – tranne che per alcuni sprazzi come Pietro che, alla domanda di Gesù, ha saputo rispondere “Tu sei il Cristo – non veniva riconosciuto come tale ma come profeta o, dagli avversari, denigrato e sminuito. Un aspetto di attualità pertanto sta nel grande tesoro che il Vangelo di Marco racchiude, sotteso alla domanda di fondo “Chi è Gesù?”. Marco ce ne dà risposta già all’inizio del suo scritto, abbiamo un racconto su Gesù che è per noi il Cristo, il Signore e il Figlio di Dio.Altri spunti di attualità si ritrovano poi nelle espressioni paradossali che Gesù spesso utilizzava come insegnamento diretto ai discepoli, che a volte tendevano a cercare la grandezza; Gesù capovolge completamente queste aspirazioni, insegnando umiltà e servizio. Questo secondo me è un grande spunto di attualità per la Chiesa a ripercorrere la via percorsa dal Maestro, quella appunto del servizio.
C’è qualche testo in particolare sul quale si è basato, anche come mezzo di confronto, per le sue interpretazioni e i suoi scritti?Sono molti i testi con i quali mi sono confrontato, in particolare con commentari, studi particolari, articoli. Mi sono avvalso anche di alcuni testi che già avevano adottato questo metodo di analisi narrativa.C’è stato un confronto e una ricerca costante, che mi ha portato ad avvalermi di testi specializzati e articoli che sono conservati solamente in determinate biblioteche. Ho avuto modo di confrontarmi anche con professori, dai quali ho ricevuto utili consigli e suggerimenti.Pian piano questa ricerca continua ha determinato questo mio commento, elaborato nel corso di tre anni e mezzo.
A chi è indirizzato questo suo lavoro e a chi ne consiglia la lettura?Il testo ha un rigore esegetico e teologico ma, con un po’ di impegno, può essere affrontato e letto da tutti i cristiani. Alla fine di ogni capitolo ho anche aggiunto delle “Tracce di attualizzazione”, che possono servire per un impegno personale.Il testo si adatta al pubblico più vasto, con un certo impegno che però, certamente, darà i suoi frutti, perché con questo e con tanti altri commenti, la persona può approfondire e conoscere sempre meglio il Vangelo.“Marco. Analisi narrativa del Vangelo più antico”, Ταω editrice, verrà presentato:- il 6 giugno alle 20.30 alla Biblioteca del Seminario a Gorizia;- il 13 giugno alle 20.30 all’Oratorio della Chiesa parrocchiale di Aiello del Friuli.
Notizie Correlate