Ed anche quest’anno Sant’Anna ha riempito la fontana

Quest’anno sono stati accontentati a Romans d’Isonzo, i promotori dell’iniziativa, terza edizione, denominata “Prein ploja – Sant’Anna tra storia e leggenda”. Una sorta di rievocazione storica per ricordare come un tempo la gente, nel giorno dedicato a Sant’Anna (Sant’Anna empla la fontana), pregava per invocare la pioggia contro la maligna arsura, che metteva a rischio il raccolto nei campi. La pioggia, infatti, ha cominciato a cadere già prima dell’inizio della cerimonia e la gente giungeva all’appuntamento con l’ombrella aperta. È stato un incontro molto affollato e interessante per i suoi aspetti storici, religiosi e culturali, legati ad una tradizione popolare propria di una società contadina ormai dimenticata. L’incontro è stato introdotto da Claudia Panteni ed allietato dal gruppo folcloristico “Santa Gorizia”, che ha riscaldato l’ambiente proponendo diversi brani popolari, mentre il gruppo “Sis scussons scussâts” ha proposto la cantilena, di lontana origine, con cui anche a Romans si invocava la pioggia pregando sant’Eurosia. Il tutto è stato nuovamente organizzato dal Circolo “Mario Fain” e dal gruppo di ricerca “I Scussons”, di Romans, assieme agli “AmisdaMontQuarine” di Cormòns e all’associazione internazionale  “Terre di confine”, di Visco, col patrocinio della Società Filologica Friulana e del Comune di Romans ed il sostegno della Fondazione Carigo, della Cassa Rurale FVG e della BCC di Staranzano e Villesse. L’incontro, che ha visto come relatore il professor Ferruccio Tassin, le cui argomentazioni regalano sempre degli sprazzi di storia che solamente lui sa rubare all’oblio, si è tenuto nell’ampio sottoportico del cortile della famiglia Zorzin, tuttora indicato come il “bearç da Muinijs (la corte delle Monache), nel “Borgo Santo”, in quanto ai primi del ’700 ospitò le Sorelle della Dottrina Cristiana (fondate dalla cormonese Orsola Grotta) e la chiesa di Sant’Anna. Si pregava nel giorno di Sant’Anna onorando il detto “Sant’Anna empla la fontana”. Nel convento del Borgo Santo a Romans, si verificarono i primi miracoli della Madonna di Rosa Mystica, mentre nelle estati siccitose, in quel luogo le donne romanesi, nel culto di Sant’Anna, invocavano la pioggia con preghiere e il canto.