“Avocata e padrona” della città di Gradisca
10 Settembre 2019
“Dolens Virgo Maria, Gradiscanam Familiam tibi devotam, protege”. Questa iscrizione, incisa sulla campana maggiore del Santuario, riassume il legame profondo e plurisecolare che lega i Gradiscani alla Vergine Addolorata.Una storia che vede il suo sorgere nel lontano 8 marzo 1481 con la decisione di erigere una nuova chiesa dedicata a San Salvatore per la nascente Fortezza, il conseguente arrivo dei Servi di Maria da Venezia, la consacrazione della chiesa avvenuta il 6 agosto 1505 e il miracoloso ritrovamento della statua della Vergine Addolorata.La tradizione orale vuole che il sacro simulacro sia stato trasportato dalle acque del fiume Isonzo, successivamente raccolto dai Padri Serviti e venerato sempre con maggior fervore sino all’erezione della confraternita del SS.mo Abito il 21 aprile 1603 e all’istituzione di una processione, attestata da fonti scritte sin dal 1696, da svolgersi la Domenica di Passione, dopo il canto dei Vesperi. Il 12 agosto 1744, la Vergine Addolorata viene proclamata “Avocata e padrona” della città in una storica seduta della Deputazione Gradiscana.Non sono mancati periodi tempestosi, come l’abolizione del Convento nel 1810 per gli editti napoleonici e la successiva chiusura del tempio. Domenica 22 settembre 1850, dopo quarant’anni, la chiesa viene riaperta al culto e la processione con la statua della Madonna – conservata in questi anni in Duomo – viene trasferita alla terza domenica di settembre, come tutt’ora è consuetudine.Seguirà un periodo aureo di ripresa del fervore e della devozione, segnato anche dalla realizzazione del trono processionale nel 1856 e dall’istituzione dell’Ottavario di preparazione con la Coroncina all’Addolorata nel 1862, per ritornare poi ai tempi tragici della Grande Guerra. Nel 1917, durante la ritirata di Caporetto, l’edificio sacro viene incendiato perdendo la quasi totalità delle opere d’arte ivi conservate. Anche in quest’occasione il simulacro della Vergine Addolorata riesce a salvarsi, grazie al tempestivo trasferimento in Duomo.
Un anniversarioRecenti studi hanno portato alla luce i verbali di una deliberazione particolarmente importante per la città di Gradisca ed il culto dell’Addolorata, approvata in una seduta della Deputazione Gradiscana di 275 anni fa, precisamente il 12 agosto 1744.La proposta era stata annunciata nell’incontro del 7 marzo: “Gradisca li 7 marzo 1744 […] Solenizare la Festività della Beatis.ma Vergine adolorata nelle forme. Propose d’ellegere in Avocata e Padrona di quest’Illmo Publico la Beatis.ma Vergine Adolorata e di cui solenità si celebrano nella Veneda Chiesa de R.R.P.P. de Servi di Maria di questa Fortezza per aver dall’alta di lei Avocazione impetrate rilevantis.me grazie e benefizj all’Illmo Publico sud.to, e Paese tutto. Fu deliberato à pieni voti à viva voce dati di solenizare la di lei Festività nella prossima Domenica di Passione coll’intervento dell’Ill.ma Deputa.ne ed Ill.mi Compatrizij nella publica Processione solita farsi in detto giorno; con l’assegnazione all’Altare della Beata Vergine medema di Torze sei e Candelotti sei, che dovrano servire nella solenità predetta e nel susseguente Venerdi di far cantar Messa solene Salvo di proporre nel primo Aushus d’ellegerla ex voto in Padrona ed Avocata di quest’Ill.mo Publico con le formalità che sarano deliberade”.Nella successiva seduta del 12 agosto 1744 la proposta venne formalizzata:”Gradisca li 12 Agosto 1744. Nel Palazzo dell’Illma Nobiltà, dove radunati in Auhsus L’Illmo Sig. Antonio Lib. Bar. de Fin Sig.re di Chersano e Fiumicello Cap.o di Gradisca ed Aquilea, Illmo e Reve.mo Sig.ri Gio. Batta Antonio de Baselli Deputato e V. Maresle Sost.o, Pietro Paulo Schagneti Paroco Regio di Mossa e Deputato Eccles.co, Romano Bar. de Lottieri Deputato, Ludovico Pedieucig Esattore, Rimardo Co: di Strasoldo, Cintio Co: Frangippani, Francesco Co: di Strasoldo, Vicenzo Locatelli, Lorenzo Baselli, Antonio Brugnoli, Carlo Marco Baselli, Francesco de Salamanca, Francesco Zuppini, Gio: Batta Dionoro, Sigismondo Filippussi, Pietro Antonio de Portis. Carlo q.m Francesco Baselli, Ubaldo Wasserman Zuchelli, Filippo Gorzer, Romano q.m Carlo Bar: de Lottieri, Gio: Batta de Salamanca, Carlo Filippusi, Francesco Bar. de Lottieri, Giacomo Allessio, Felice de Werty, Francesco Toscan, Gio: Batta Alessio, Carlo Ludo.co Comelli, Giuseppe de Salamanca, Ludovico Comelli, Filippo Co: di Strassoldo, Odoardo Locatelli, Carlo Franc.o Comelli, Antonio Allessio Periboni segret.o[…] Maria Vergine AdolorataL’Ill.mo Sig. Gio: Batta Antonio de Baselli sud.o Propose d’ellegere in Avocata e Padrona di quest’Ill.mo Publico ex voto la Beatissima Vergine Adolorata. Fu deliberato à pieni voti à viva voce dati d’ellegere ex voto in Padrona ed Avocata la prelibata Maria Vergine adolorata, e d’inherire in tutto e per tutto in quanto alle formalità alla deliberazione seguita nell’Auhsus delli 7 Marzo Anno corrente”.Di questa decisione ufficiale sono presenti alcune interessanti note di cronaca compilate dal sacrista don Moretti nei Diari della parrocchiale, in cui si evince che in quell’anno, a causa della stravaganza del tempo la processione non poté uscire nel giorno tradizionale “e ciò – annota il cronista – per mio ricordo la prima volta”, e venne trasferita al giorno della B.V. Annunziata, il 25 marzo.Ricordare questo anniversario può contribuire oggi a riflettere sulla processione dell’Addolorata come momento di forte comunione tra Chiesa e Città, a partire da quel 1744 che segna una tappa determinante di questo secolare e fecondo rapporto.
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