L’incredibile storia delle “Aquile randagie”
11 Ottobre 2019
Un regime che vieta ai giovani di pensare liberamente, riunirsi in associazioni e di scegliere autonomamente il proprio percorso. Un gruppo di ragazzi che decide di ribellarsi a delle leggi che reputa ingiuste, continuando a credere e a divulgare i propri ideali attraverso messaggi segreti, nomi in codice, nascosti tra le montagne. Potrebbe sembrare la trama dell’ennesimo film fantascientifico ambientato in un triste e lontano futuro e invece “Aquile Randagie”, in programmazione la prossima settimana al teatro Pasolini di Cervignano, racconta una storia vera e poco conosciuta svoltasi durante il ventennio fascista. Protagonisti due gruppi scout di Milano e Monza, che, proprio nella notte in cui le associazioni venivano sciolte dal regime, si ripromisero di continuare le loro attività e di durare “un giorno in più del fascismo”. Le “aquile randagie”, capitanate da Giulio Cesare Uccelletti (nome in codice Kelly) e don Andrea Ghetti (in codice Baden), portarono avanti a loro rischio un’educazione basata sui valori scout e che si opponeva fortemente a quella proposta dai Balilla. La loro attività non consisteva solamente nei campi in tenda e le uscite in Val Codera (in provincia di Sondrio), ma anche nel servizio alle persone bisognose e perseguitate dai regimi fascista e nazista. Si calcola che l’associazione OSCAR (Organizzazione Scout Cattolica Assistenza Ricercati), infatti, riuscì a produrre 3000 documenti falsi, a lanciare 500 preallarmi e ad organizzare ben 2166 espatri clandestini in Svizzera.Il film di Gianni Aureli sarà in visione al teatro Pasolini di Cervignano nei giorni martedì 15 ottobre, alle ore 18.00 e 20.00, e sabato 19 e domenica 20 ottobre alle ore 16.00.Un film non rivolto esclusivamente a chi ha avuto l’occasione di frequentare l’ambiente scout, ma una storia di coraggio e coerenza adatta a tutti coloro che ambiscono a diventare, come li definì lo stesso Kelly durante la prima riunione delle Aquile Randagie, “uomini onesti e cittadini preparati e responsabili”.
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