Quando anche i genitori vanno a scuola…
8 Gennaio 2020
Venerdì 10 gennaio alle 20.30 presso il Pastor Angelicus, in via Rabatta 18 – Gorizia, prende il via il secondo ciclo della “Scuola genitori” promossa dal decanato di Gorizia. Questa serie di tre incontri, nei venerdì 10, 17, 24 gennaio, è rivolta in modo particolare ai genitori dei bambini di 0-7 anni, ma è aperto a tutti i genitori. Don Fabrizio Iacuzzi, salesiano, proporrà delle riflessione che vogliono andare ad intercettare alcune dinamiche di base di cosa significa essere padre, cosa significa essere madre e chi sia veramente un figlio. La partecipazione è libera e gratuita. Idealmente sarebbe ottimale la partecipazione di entrambi i genitori, ma anche la presenza di uno dei due è sufficiente.
Perché proporre una scuola genitori? In ogni periodo della storia essere genitore non è stato semplice, ma nel nostro tempo, così complesso e con una grande varietà di modelli disponibili, essere genitore è ancora più difficile. Se in passato si poteva seguire tranquillamente il proprio istinto materno/paterno, oggi viene richiesto ai genitori un di più di pensiero. Questa scuola vorrebbe essere un contributo a pensare il proprio compito educativo. Inoltre ci rendiamo conto che molti genitori si ritrovano da soli a svolgere questo compito così bello e complicato, e non ci sono luoghi di confronto profondo e reale. Questa scuola vorrebbe essere l’occasione perché i genitori possano parlarsi e confrontarsi in termini educativi.
Verranno date delle ricette?Sarebbe bello poter offrire delle ricette facili e semplici da attuare per essere dei bravi genitori… purtroppo quella della ricetta facile è un’illusione. Sicuramente verranno dati ai partecipanti degli spunti e delle indicazioni molto utili a ripensare il proprio ruolo.
Di cosa si parlerà?Ogni incontro vorrebbe sviluppare in particolare un aspetto delle dinamiche familiari. In particolare si cercherà di approfondire nel corso dei diversi momenti quale sia il ruolo specifico del padre nella dinamica educativa; quali sia lo spazio e il compito della madre, e infine ci si cercherà di concentrarsi su che cosa significa effettivamente essere figli.Il taglio dei diversi momenti sarà “antropologico-educativo”, a partire dalla proposta di alcuni testi biblici riletti però con una prospettiva narrativa e con contributi propri della tradizione psicoanalitica.
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