Al via la riqualificazione della Piazza Transalpina
Promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree urbane. È l’obiettivo specifico del progetto di riqualificazione della Piazza Transalpina di Gorizia, luogo simbolo posto all’ex confine tra il capoluogo isontino e Nova Gorica, che insieme saranno capitale europea della cultura […]
15 Febbraio 2024
Promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree urbane. È l’obiettivo specifico del progetto di riqualificazione della Piazza Transalpina di Gorizia, luogo simbolo posto all’ex confine tra il capoluogo isontino e Nova Gorica, che insieme saranno capitale europea della cultura nel 2025. L’inizio dei lavori per realizzare l’opera cofinanziata dal Programma Regionale FESR 2021 2027 del Fvg, è avvenuto lunedì scorso, 12 febbraio.
Il beneficiario del finanziamento FESR regionale pari a euro 2.300.000, a fronte di un costo totale euro 4.216.069,52 è il GECT GO, Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale di Gorizia, che mira a valorizzare e rivitalizzare la Piazza della Transalpina, che si trova a fianco dell’omonima stazione sul confine tra Gorizia e Nova Gorica e che prende il suo nome dalla linea ferroviaria Jesenice-Trieste.
L’intervento che rientra nei “Progetti Europa 27”, di importanza strategica per il Programma regionale FESR 2021 – 2027: la data di chiusura del cantiere è fissata al 7 febbraio del 2025.
“Piazza Transalpina è il cuore pulsante della Capitale della Cultura 2025, dalla quale parte un messaggio di unità e di bellezza, di opportunità e di crescita – dichiara l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli – ; un messaggio senza confini che parli un unico linguaggio e che si propaghi come una musica nuova tra le strade di Gorizia e di Nova Gorica. Ciò che si compirà in Piazza Transalpina, con la fusione di popoli e genti, e soprattutto di tanti giovani provenienti da tutto il mondo, si candida a essere un esempio e un modello per tante altre città d’Europa”.
“In questo senso – prosegue – l’impegno finanziario imponente assicurato dall’Amministrazione regionale di oltre 130 milioni di euro di risorse pubbliche, compresi 14 milioni di euro per le attività promozionali per la realizzazione di Nova Gorica Gorizia, Capitale europea della Cultura, è la dimostrazione di quanto questo appuntamento sia un’occasione storica e un’opportunità unica per fare del Friuli Venezia Giulia e di tutto il territorio protagonista di questo grande evento luoghi privilegiati da visitare e da vivere”.
L’operazione nei dettagli
L’area d’intervento dell’opera comprende l’intero piazzale della Transalpina, sia lato sloveno (finanziato dal PON FESR 21-27 della Repubblica di Slovenia) sia lato italiano (a valere sul PR FESR 21-27 della Regione Friuli Venezia Giulia), che comprende anche parte del cosiddetto “Tridente Max Fabiani”, costituito da tre strade che rappresentano la via d’accesso italiana alla Piazza stessa.
Il progetto ha l’obiettivo di valorizzare questo luogo simbolico in modo tale da restituirne centralità e aumentarne l’attrattività turistica (15.000 visitatori previsti).
Nello stesso tempo, sarà creato uno spazio multifunzionale dedicato all’aggregazione sociale, grazie a un progetto urbanistico innovativo che interpreterà questo intento di innovazione e coesione delle comunità volto a evidenziarne lo spessore internazionale.
La ristrutturazione prevede una nuova pavimentazione unificata dell’intera area (8.760 mq), preservando, allo stesso tempo, il mosaico esistente (che commemora l’ingresso della Slovenia nell’Unione Europea, avvenuto nel 2004) e gli elementi di memoria storica ivi presenti, nonché migliorando le aree verdi e strade circostanti.
Nell’ambito della ristrutturazione sono previsti anche il riassetto dell’illuminazione pubblica, la messa in opera di idrogetti pressurizzati (“giochi d’acqua” con illuminazione variabile) e nuovi elementi di arredo urbano. Il risultato finale sarà la creazione di uno spazio unificato che indebolisca, a colpo d’occhio, la percezione del confine di stato che lo attraversa, conservandone e valorizzandone nel contempo l’elemento fisico dal forte valore simbolico.
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