Chi è “giusto” davanti a Dio?
Il commento al Vangelo di domenica 10 luglio 2016
8 Luglio 2016
La Liturgia ci invita a riflettere sulla centralità del Vangelo di Gesù: solo nell’amore autentico possiamo incontrare Dio. La parabola del samaritano è la risposta a tanti nostri interrogativi. Chi è “giusto” davanti a Dio? Oggi non c’è più divergenza, tra i cristiani, sul fatto di riconoscere il primato di Dio nel rendere giusto l’uomo peccatore, il quale, se accoglie la grazia e si converte, mostrerà il cambiamento della sua vita proprio con le opere buone. La Fede, se è autentica, tende sempre a manifestarsi nell’amore, perché è accettazione della redenzione già avvenuta in Cristo Gesù. Chi dimostra amore verso gli altri, perciò, rivela Dio, rende manifesto il volto della sua giustizia: comunica una salvezza che le tecniche umane non sanno dare, costruisce vita proprio là dove queste tecniche falliscono. Solo trasformandoci nel samaritano che Gesù è diventato tale per noi, possiamo incontrare veramente Dio nella nostra esistenza. La parabola del samaritano, narrataci dal Vangelo, vuole insegnarci questo: il senso ed il valore della nostra vita non stanno nelle conquiste scientifiche, tecnologiche o economiche, non stanno neppure nel formale rispetto di norme esteriori, ma in un agire che ci avvicina a Dio. Lo stile cristiano di vivere ha come modello di riferimento l’agire come Gesù, che è per noi “immagine del Dio invisibile”.
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