Chiamati ad aderire
In tutta Italia, domenica 1° dicembre – prima domenica di Avvento Romano – il mondo dell’Unitalsi celebrerà la Giornata dell’Adesione. In questa occasione i soci effettivi rinnoveranno la loro “adesione” all’ideale di servizio proprio del mondo unitalsiano. Quest’anno la sottosezione di Gorizia, causa il sovrapporsi di celebrazioni ed eventi, vivrà questo momento la domenica successiva, […]
26 Novembre 2024
In tutta Italia, domenica 1° dicembre – prima domenica di Avvento Romano – il mondo dell’Unitalsi celebrerà la Giornata dell’Adesione.
In questa occasione i soci effettivi rinnoveranno la loro “adesione” all’ideale di servizio proprio del mondo unitalsiano.
Quest’anno la sottosezione di Gorizia, causa il sovrapporsi di celebrazioni ed eventi, vivrà questo momento la domenica successiva, 8 dicembre, nel giorno dell’Immacolata Concezione.
Le sorelle ed i barellieri si troveranno a Monfalcone, presso la chiesa parrocchiale di San Giuseppe per la Messa solenne e all’interno di questa rinnoveranno la loro “adesione” con il cuore, con la mente e con la voce.
Non tutti coloro che sono stati a Lourdes o a Loreto o a Fatima, pur facendo parte dell’associazione, e pur esercitando il servizio al mondo della disabilità e della sofferenza, hanno scelto di “aderire”.
La scelta di cui parliamo è una scelta che comporta un profondo ripensamento, una seria riflessione e può aver luogo solo dopo alcuni anni di effettivo e fattivo servizio e questo perché “aderire” comporta un impegno duraturo nel tempo e una sorta di consacrazione della persona. Dunque una scelta impegnativa e coinvolgente.
In questi ultimi decenni, soprattutto nel nostro mondo cosiddetto “occidentale” abbiamo assistito – anche non troppo lentamente – ad una sorta di precarizzazione delle scelte individuali e di coppia, talvolta dettata da una certa superficialità del vivere, talvolta dal rifiuto di tutto ciò che ha il sapore del “per sempre” o del “fin che morte non ci separi”. È indubbio che il rischio che deriva da questa importazione è quello del consumare le esperienze che assumono forti caratteristiche di emotività, ma che non si traducono in una necessaria “stabilità” e quindi di crescita di vita. La scelta di “aderire” per sua natura non può essere provvisoria o limitata, in quanto essa esprime una scelta ed uno stile di vita che ha nel servizio al prossimo la base del suo stesso esistere. È pur vero, direbbe qualcuno, che il servizio è legato a diversi fattori e tra questi la buona salute, le risorse finanziarie, il tempo possibile. Mancando alcuni elementi tra quelli citati il servizio diventa problematico se non addirittura impossibile.
Ed è proprio per questi possibili impedimenti che la Sottosezione Unitalsi di Gorizia, prima in Italia, ha ideato una particolare sezione al proprio interno, quella dei Soci impossibilitati al servizio attivo per età o per salute, denominata “Angeli Custodi” con il compito di “servire” attraverso l’offerta della preghiera a favore dell’Associazione, delle sue iniziative e, soprattutto, a favore di coloro che permangono nel servizio attivo durante i pellegrinaggi e non solo in questi.
Ragionando su quanto detto vengono in mente le parole evangeliche della “chiamata” dei primi quattro discepoli da parte del Maestro sulle rive del mare di Galilea: «Mentre camminava lungo il mare di Galilea (Gesù) vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro e Andrea suo fratello, che gettavano la rete in mare, poiché erano pescatori. E disse loro: “Seguitemi, vi farò pescatori di uomini”. Ed essi subito, lasciate le reti, lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo fratello, che nella barca assieme con Zebedeo, loro padre, riassettavano le reti; e li chiamò. Ed essi subito, lasciata la barca e il padre, lo seguirono.» (Mt. 4, 18-22).
L’episodio, peraltro noto a tutti, rivela per prima cosa la gratuità della chiamata e l’assoluta iniziativa da parte di Gesù, dall’altra l’intendimento del Maestro di operare una chiamata assolutamente radicale e illimitata nel tempo.
Tutti i chiamati, diventati Apostoli sono rimasti “sul pezzo” usando una immagine militare che li ha visti “apostoli-inviati” fino all’ultimo giorno della loro vita, fino al martirio ovvero all’offerta cruenta della loro vita per rimanere fedeli a quella divina chiamata.
Certamente non si può equivalere la chiamata degli apostoli a quella della chiamata ad essere unitalsiani, ma le due vocazioni condividono assolutamente alcuni aspetti: in primo luogo la chiamata è una scelta di iniziativa divina ed è assolutamente gratuita e, in secondo luogo, essa ha la caratteristica della stabilità.
Una volta detto il nostro “Sì”, esso non è precario o volatile, esso è un “Sì” per sempre.
Santa Giornata dell’Adesione a tutti gli Unitalsiani.
mons. Arnaldo Greco, Assistente Unitalsi Sottosezione di Gorizia
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