Giubileo: occasione preziosa per annunciare la bellezza della fede
Papa Francesco nella bolla di indizione dell’Anno Santo ha chiesto che il Popolo di Dio che vive nelle varie chiese particolari “possa accogliere con piena partecipazione sia l’annuncio di speranza della grazia di Dio sia i segni che ne attestano l’efficacia” (Spes non confundit, 6) Per attuare una piena preparazione al Giubileo, già nel 2023 […]
24 Maggio 2024
Papa Francesco nella bolla di indizione dell’Anno Santo ha chiesto che il Popolo di Dio che vive nelle varie chiese particolari “possa accogliere con piena partecipazione sia l’annuncio di speranza della grazia di Dio sia i segni che ne attestano l’efficacia” (Spes non confundit, 6) Per attuare una piena preparazione al Giubileo, già nel 2023 l’Arcivescovo Carlo ha nominato monsignor Paolo Nutarelli, arciprete parroco di grado e delegato per la Pastorale del Turismo e dei Pellegrinaggi, suo delegato per l’Anno Santo. Gli abbiamo posto qualche domanda in questo tempo di preparazione.
Osservando il mondo in cui viviamo, sembra che l’uomo faccia esperienza più facilmente della disperazione che della speranza. Il Papa chiede al mondo di recuperare la speranza. Secondo te cosa si attende l’uomo di oggi, nel contesto di questa diocesi, dal giubileo?
Per essere realisti potremmo dire che l’uomo di oggi dal giubileo non si aspetta niente. Molti non sanno che cosa sia, perché si faccia; allora dobbiamo riformulare la domanda: il giubileo è una occasione per la comunità cristiana di annunciare la misericordia di Dio che oggi significa annunciare la speranza, come ci ricorda il papa.
Il giubileo allora è una occasione preziosa per la comunità ecclesiale per uscire ed essere annunciatrice della bellezza della fede in Cristo.
Sempre il Papa ci ricorda che l’annuncio del Vangelo non può conoscere barriere né confini: l’anno giubilare per la Chiesa che è in Gorizia vedrà contemporaneamente vivere l’evento di Nova Gorica – Gorizia Capitale Europea della Cultura. In che modo l’esperienza dell’anno santo potrà arricchire questa grande opportunità per la città e quindi per la diocesi?
L’evento di Go2025 è sicuramente un evento importante in sé per la Chiesa isontina, come l’Arcivescovo ha messo in luce più volte con i suoi interventi: lui stesso crede molto a questa esperienza che andremo a vivere, ci crede con tutto sé stesso.
Questo evento con l’evento del giubileo può essere una di aiuto all’altra per il nostro territorio. Ciò che è importante ricordare è che l’esperienza ecclesiale porta in sé un patrimonio culturale e spirituale che può dare molto all’uomo d’oggi.
Nella bolla, il Papa parla della importanza del cammino come metafora della vita cristiana ma anche come forma penitenziale di riscoperta della propria interiorità, del rapporto con l’Assoluto nel silenzio e nella contemplazione. Quali sono le proposte per vivere questa esperienza nella nostra diocesi?
In questi giorni l’Arcivescovo ha istituito una commissione diocesana che seguirà il giubileo e la pastorale del turismo, altro tema molto importante.
Nelle prossime settimane faremo delle proposte articolate che possano coinvolgere tutto il territorio isontino. Penso a dei luoghi significativi che possano essere dei luoghi di incontro significativi dal punto di vista pastorale e spirituale, come Barbana, Aquileia, i santuari mariani della nostra diocesi, il Preval, la Marcelliana, e le nostre Basiliche Patriarcali. È importante riscoprire la bellezza del sacramento della riconciliazione come momento in cui fare il punto del percorso della propria vita imparando a chiedere e ricevere perdono.
La prima parola della Bolla, credo sia a te molto cara…SPES è anche il sogno della comunità cristiana che guidi. Sarebbe bello che tutte comunità cristiane in questo periodo si “attrezzassero” per diventare per i giovani case di speranza… Come può parlare al cuore dei giovani in questo anno speciale per la chiesa tutta?
In questi giorni un noto cantautore italiano, Ultimo, ha detto “io non conosco giovani che frequentano la Chiesa, però sono uno che cerca …” mettendo in evidenza come all’interno dell’uomo ci siano le domande, ma l’esperienza – Chiesa non sempre riesce a dare un tentativo di risposta.
Questo ci deve interrogare rispetto all’esperienza religiosa all’interno del mondo giovanile. Io sono convinto che il Vangelo oggi possa dire tantissimo al cuore delle persone, in modo particolare dei giovani.
Abbiamo vissuto una esperienza straordinaria alla ordinazione presbiterale di un giovane insieme ad un diacono permanente e anche l’Arcivescovo ci ha invitati ad uscire ed aiutare i giovani a cogliere l’importanza di Cristo per la loro vita.
Quale esperienza significativa porti del grande giubileo del duemila – eri quasi trentenne – che vorresti che anche un giovane d’oggi vivesse nel prossimo anno santo?
Durante il giubileo del duemila ero molto giovane, è vero, ricordo con grande gioia l’incontro dei giovani a Tor Vergata: una esperienza meravigliosa, coinvolgente e anche per certi versi difficile, ma comunque significativa.
Porto un bellissimo ricordo anche del giubileo della misericordia, diverso da questo che vivremo: il passaggio della porta santa come percorso vissuto e preparato può essere veramente significativo.
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