II^ domenica di Quaresima

La Trasfigurazione

19 Febbraio 2016

La 2^ domenica di Quaresima è un’anticipazione della mèta verso la quale siamo incamminati poiché la Trasfigurazione è un momento della rivelazione dell’identità di Gesù che sarà definitivamente compiuta nella Pasqua. Conoscere la mèta di un cammino è importante per rinnovare le motivazioni che lo sostengono. È la Pasqua ad ispirare la Quaresima ed a svelarne il senso. La salita del cammino è la stessa per arrivare sul Tabor, dove già risplende la luce del Figlio di Dio, dove le vesti del Risorto già brillano.Il brano di Luca che, quindi, oggi ci viene regalato, c’invita a guardare avanti ma contemporaneamente é ricco di elementi che possono aiutare il nostro cammino di Fede.Un primo elemento: la preghiera. Luca sottolinea spesso la preghiera non come frasi o formule da dire ma come un grande atteggiamento di fondo: é la dimensione interiore che illumina la dimensione esteriore. Prima di grandi scelte, prima di momenti importanti Gesù é in preghiera.La Quaresima é l’esperienza del Tabor se facciamo della preghiera la chiave di lettura del nostro essere cristiani.Un secondo elemento nasce dallo stupore di Pietro: “é bello qui”. La bellezza salverà il mondo diceva Dostoevskij (e non solo lui). Ma quale bellezza? Per noi essa contemporaneamente é un nome ed ha un volto: Gesù crocifisso e risorto. Ci sono eventi di Fede che ti rimangono nel cuore e che ti fanno sentire una particolare sensazione di pace interiore, di gioia e di “bene-essere” che danno forza ed entusiasmo al nostro passo. Luca annota che il volto di Gesù cambia (terzo elemento): l’amore ti cambia. In fondo é l’esperienza di quando si è innamorati, come quando si è felici, come quando torniamo da un’esperienza di Fede straordinaria. Si vede, se abbiamo incontrato la bellezza di Dio, non abbiamo bisogno di parlarne troppo a lungo.L’esperienza avviene sul Monte. É un luogo concreto ma anche simbolico. Dalla cima del monte la prospettiva è diversa, ampia, lungimirante, più ricca. Gesù propone l’esperienza della trasfigurazione proprio per allargare il desiderio dei discepoli, per convertire la loro idea del Messia, per mettere insieme la sorte di uccisione e morte con l’approdo della gloria. La prospettiva di un Messia crocifisso   era pienamente in contrasto con i desideri dei discepoli, però la Trasfigurazione é l’esperienza paradossale che mette insieme la croce e la gloria, il cammino doloroso e la meta gloriosa, la fatica della via crucis e la speranza della via lucis (l’evento del Tabor, nel Vangelo di Luca, avviene 8 giorni dopo l’invito fatto ai discepoli di seguire Gesù, prendendo la propria croce).Nel Parola e nel Pane che spezziamo possiamo trovare la forza per riprendere il nostro passo. Scesi dal monte, il nostro cammino continua. I nostri occhi sono ancora avvolti dalla luce del volto di Gesù. Possa questa gioia accompagnare il nostro andare a Gerusalemme.