La scelta di fronte a Cristo e al suo Vangelo
Il commento al Vangelo di domenica 14 agosto 2016
10 Agosto 2016
La pagina evangelica che ci viene regalata in questa XX domenica del Tempo Ordinario, può essere letta, con più chiave interpretative. Una di esse si potrebbe chiamare: discernimento. Esso è fondamentale. Ci spinge a scrutare il nostro cuore, ad andare in profondità. Il discepolo è invitato dal maestro a giudicare la propria storia. È importante trovare il tempo per non rischiare di fermarsi ad un livello superficiale di lettura della propria vita e della sua comprensione.Una seconda chiave di lettura è l’immagine del fuoco. Nei Vangeli il fuoco evoca lo Spirito Santo. Evoca la gioia della salvezza, ma anche il giudizio divino, visto che il Messia raccoglierà il frumento del granaio e brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile. Fa riferimento, quindi, alla missione propria di Gesù: “sono venuto a gettare fuoco sulla terra e quanto vorrei che fosse già acceso”. Il desiderio di Gesù è, quindi, legato al compimento della sua missione: è il fuoco del suo sacrificio della croce gradito a Dio, è il fuoco dell’amore con il quale egli ha amato i suoi no alla fine, è il fuoco dello Spirito donato ai credenti, è il fuoco che purifica i cuori e compie la giustizia di Dio. Ogni volta che noi celebriamo nell’Eucarestia la Pasqua del Signore, si compie il desiderio di Cristo di portare fuoco sulla terra. Scrive Efrem di Nisibi: “Nel tuo pane si nasconde lo Spirito che non può essere mangiato e nel tuo vino c’è il fuoco che non si può bere. Lo Spirito nel tuo pane, il fuoco nel tuo vino: ecco una meraviglia accolta dalle nostre labbra; nostro Signore ha dato da mangiare e da bere fuoco e Spirito. Ecco il fuoco e lo Spirito nel grembo che ti ha generato. Ecco il fuoco e lo Spirito nel fiume dove sei stato battezzato. Fuoco e Spirito nel nostro battesimo. Nel pane e nel calice fuoco e Spirito Santo”.Una terza chiave di lettura è la scelta. Di fronte a Cristo ed al suo Vangelo dobbiamo scegliere. La scelta è una decisione. La possiamo vivere come una rinuncia oppure come una scelta. Ciò che emerge è che il discepolo, fatto il suo cammino di discernimento, illuminato dallo Spirito è chiamato a seguire il Maestro oppure a lasciarlo. Emerge, quindi, che la Fede non può essere una storiella per bambini ma rimanda ad una decisione consapevole sulla quale “giocare” la propria esistenza senza aver paura di rinunciare a qualcuno o a qualcosa ma sapendo di scegliere Qualcuno che è la vita.
Potrebbero Interessarti
Potrebbero Interessarti