Pace
“Nel Natale, la Pace e la Speranza”. È questo il tema scelto come Caritas diocesana di Gorizia per l’Avvento di Fraternità 2024, il cui sussidio è stato realizzato anche quest’anno con la collaborazione dell’Ufficio Catechistico diocesano. Pace e Speranza, due parole quanto mai attuali in questo tempo. La prima, Pace, è qualcosa a cui tutti […]
5 Dicembre 2024
“Nel Natale, la Pace e la Speranza”. È questo il tema scelto come Caritas diocesana di Gorizia per l’Avvento di Fraternità 2024, il cui sussidio è stato realizzato anche quest’anno con la collaborazione dell’Ufficio Catechistico diocesano.
Pace e Speranza, due parole quanto mai attuali in questo tempo. La prima, Pace, è qualcosa a cui tutti ambiamo ma che a volte facciamo fatica a vedere, a causa delle guerre che imperversano nel mondo ma anche di quelle guerre “piccole” che accadono nelle nostre vite.
Proprio sul tema della Pace sono stati coinvolti quest’anno i ragazzi delle Scuole Secondarie di II grado di tutto il territorio goriziano per la realizzazione del Calendario della Parola, che ci accompagnerà per tutto il 2025 come al solito scandendo le giornate con riflessioni e stimoli al pensiero costruttivo.
Lasciamo quindi la parola stavolta alle coordinatrici del lavoro, tre insegnanti di Religione cattolica che hanno guidato gli studenti attraverso questo progetto, che ci raccontano proprio come i giovani lo abbiano vissuto, cosa abbiano provato e raccontato.
La pace, un bene ed un’aspirazione di ogni uomo. La pace non è assenza di guerra, ma uno stile di vita che ci coinvolge nel profondo.
Ben lo sanno i pontefici che a partire da Paolo VI nel 1968 fino ai giorni nostri, ogni anno in occasione della giornata mondiale della pace (che si celebra il 1° gennaio) ci hanno lasciato un messaggio per aiutarci e farci riflettere. Quando è stato il momento di pensare al calendario diocesano della Parola per il 2025 l’idea è stata proprio di lavorare su questa tematica e di coinvolgere le studentesse e gli studenti delle scuole secondarie sia di I che di II grado della diocesi attraverso i loro docenti di IRC, selezionando i vari messaggi, declinati su 12 ambiti (uno per mese) per far riflettere su due messaggi al mese.
Così la pace, come in una grande sinfonia, si è coniugata con una miriade di aspetti con cui ogni persona viene a confrontarsi: partendo dalla relazione con Dio, passando alla giustizia, ai diritti umani, alla famiglia, al rispetto del creato… per giungere all’impegno che ogni donna e ogni uomo di buona volontà può mettere in pratica.
Coinvolgendo ragazzi e giovani nella selezione delle frasi, si è voluto aiutarli a formarsi una nuova mentalità che potesse portare a creare dei piccoli tasselli ed a comprendere che per costruire la pace a volte bastano dei piccoli gesti e che la pace parte da ciascuno di noi.
I ragazzi hanno accolto questa proposta con grande entusiasmo ed hanno vissuto una “caccia al tesoro” cercando nei testi i passaggi per loro più significativi, letti nella situazione odierna di un mondo travolto da tensioni e da guerre. Pieni di meraviglia si sono approcciati a questi documenti ecclesiali – ai più sconosciuti – e hanno colto nelle parole dei pontefici l’azione dello Spirito Santo, accorgendosi che questi scritti, pur avendo tanti anni, presentano una grande freschezza e sono tuttora attuali nella difficile situazione in cui l’Europa, il vicino Medio Oriente ed il mondo intero sta vivendo.
Il nostro arcivescovo, mons. Carlo Roberto Maria Redaelli, nella lettera in occasione del centenario del primo conflitto mondiale scriveva: “La Pace è dono e va implorata. Non nasce dalla nostra – per altro scarsa – buona volontà. È qualcosa di fragile, che solo l’aiuto di Dio può assicurare. Solo la Parola di Dio, accolta e pregata, può cambiare la nostra mentalità. Occorre meditare su molti brani che parlano della pace (non solo quelli citati), ma anche quelli che evidenziano e denunciano i meccanismi dell’odio, della lotta, della superbia, della violenza”, perciò quotidianamente chi usa il calendario è invitato a rivolgersi al Signore della Pace con una sua preghiera personale.
Il calendario si completa con la copertina che raffigura un piccolo graffito che si trova sul monte Brestovec, di fronte al San Michele: “1917 VOLIAMO LA PACE”. Era la speranza di un anonimo soldato della prima guerra mondiale combattuta sul nostro territorio diocesano dal Carso alle sponde dell’Isonzo.
Speranza supportata grazie anche alla presenza dei cappellani militari che attraverso la fede hanno condiviso nelle trincee le fatiche e le difficoltà dei soldati.
L’ignoto autore di quelle semplici parole di invocazione può essere lo stesso uomo o donna di oggi che si trova spesso silenziosamente a chiedere la pace in ogni parte del mondo coinvolto dalla guerra.
Alla vigilia di Go2025, che vede l’arcidiocesi tra i protagonisti di un avvenimento epocale come l’unione di Gorizia e Nova Gorica (città che erano divise da un confine) quale capitale europea della cultura, ci auguriamo come quel piccolissimo graffito possa far riflettere sull’importanza della pace e sull’ “inutile strage” che è la guerra come aveva affermato papa Benedetto XV.
Dionella, Francesca, Maria Serena
(Foto Siciliani-Gennari/SIR)
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